Archivio per gennaio 2013

Naranji , l’ultima sfida

Domenica 13 gennaio 2013, insieme al fidato Enrico Bellio valido aiuto e sostegno nonchè fotografo, abbiamo brassato la mitica NARANJI, birra oramai per me entrata di diritto nella mia storia di homebrewer di lungo corso.

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Non so più davvero quante cotte io abbia fatto, però quando realizzo questa ricetta mi emoziono in maniera davvera intensa e poi resto in apprensione fino all’apertura della prima bottiglia per l’assaggio : sono emozioni quasi irripetibili, che non provo con nessuna delle altre mie birre.

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La giornata si presenta fredda e assai ventilata, si opera all’esterno ma non temiamo nulla nemmeno la pioggerellina che ci accompagnerà nelle fasi di pulizia.
Si inizia verso le 9.30 a preparare tutto, si frantumano i grani, si manda in temperatura l’acqua per l’immisssione dei fiocchi e si inizia il mash vero e proprio con l’inserimento graduale dei grani.

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Step dopo step si arriva allo sparge e alla filtrazione che procedono senza intoppi per iniziare con celerità nonostante il tempo avverso la fase di bollitura che oltre a una gittata iniziale di luppolo, prevede gittate multiple negli ultimi venti minuti insieme alle spezie e al miele di arancio delle montagne trentine.

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Grazie invece alle temperature esterne la fase di raffreddamento del mosto tramite serpentina in acciaio inserita nella pentola avviene in meno di 20 minuti, si passa al trasferimento del mosto nel fermentatore in acciaio e alla successiva inoculazione del lievito in precedenza reidratato a dovere e già bello attivo.
Si passa alle operazioni di pulizia e l’opera si completa poco prima delle ore 18.00, in totale 8 ore e mezza con la situazione ritornata identica e pulita come se non avessimo mai fatto nulla.

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La fermentazione inizia vivace e in tre giorni risulta già praticamente conclusa, in quinta giornata si effettua il travaso e in decima giornata ultimo travaso, dopo avere lasciato al freddo per 48 ore per favorire la sedimentazione delle parti corpuscolate,e quindi l’imbottigliamento perchè possa essere pronta per l’aperbeer in occasione della cena con il mastro birraio AGOSTINO ARIOLI che si terrà il primo marzo e di cui troverete info sia sul sito della brasseria veneta www.brasseriaveneta.org sia sulla nostra newsletters che presto sarà disponibile per tutti.

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Quanto costa la birra fatta in casa ?

Vi è mai passato per la testa di calcolare quanto può costare una bottiglia di birra prodotta in casa ?
Oltre alla gioia e alla soddisfazione, tenuto conto della fatica che molti non sapranno e mai capiranno, un litro di birra in casa può avere costi diversi.
Una volta imbottigliata, anche il diverso tipo di bottiglia inciderà sul costo finale.
E’ una curiosità, ma che credo in modo simpatico possa darci una idea di che valore finale abbia il nostro prodotto creato tra le mura domestiche.
E’ ovvio che il primo costo sono le materie prime, prendere sacchi di malto da 5 kg o da 25kg, luppoli in confezioni da 100 o 250 grammi fa pesare la bilancia “dei pagamenti” in maniera diversa.
Una birra complessa, ove oltre a utilizzare lupoli americani più costosi di quelli europei, inserendo spezie e magari del miele che ha un costo importante fanno lievitare il prezzo finale della nostra fatica.
E allora andiamo ad analizzare nel dettaglio.
In questa tabella vedrete i costi per ingredienti, considerando un costo max se prendiamo le confezioni più piccole da 5 kg per i malti o da 1 kg per i malti speciali, luppoli da 100 grammi e un costo minimo considerando il costo dei malti per acquisto di sacchi da 25 kg e luppoli in confezioni da 250 ( luppolo A = americano, luppolo D = tedesco).
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Nel nostro caso è stato utilizzato un lievito secco, 2 bustine, ed un mix di spezie oltre a 1 kg di miele che fanno lievitare il prezzo finale delle materie prime utilizzate.

In questa tabella calcoliamo il costo delle bottiglie da 0,33 e da 0,50 facendo finta che metà della birra andrà in un tipo e l’altra metà nell’altro tipo di bottiglia prescelto, abbiamo calcolato il costo delle etichette utilizzando il miglior prodotto possibile, il costo dello zucchero liquido per il priming e dei tappi utilizzati.

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Infine calcolando il costo delle materie prime, degli accessori e aggiungendo un 25% finale quale costo delle attrezzature, luce, acqua gas e lavoro del birraio casalingo, il risultato finale è il seguente :

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Bene a seconda delle proprie necessità potete valutare se vi conviene più una tipologia o un altra di bottiglia, perchè la bottiglia incide molto ed ha un costo non indifferente perchè noi non possiamo acquistare bancali interi che fanno scendere il prezzo, ma dobbiamo acquistare al dettaglio.
Per pura curiosità, il calcolo completo di questa birra “costosa” aggiungendo il costo del miele che è di 12 € diventerà :

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Il costo di una birra semplice, senza miele e spezie e con una sola bustina di lievito alla fine cambierà così

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Concludendo vi invito a valutare bene i costi , a programmare le vostre cotte per ammortizzare al meglio la spesa di ingredienti che possono essere acquistati in formati più convenienti e sapere che più la birra è complessa, più luppoli non europei utilizziamo più sale il costo : ma è anche vero che questo è un hobby e se vogliamo fare la nostra birra speciale non c’è prezzo che tenga.

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